I maestri giramondo

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L’emigrazione off-shore, a partire dal 1956 (la diga di Kariba), non è mai cessata.
Aziende come Snam, Eni, CMF, GIE-Sicom, Impresit, Saipem, Vianini, Ansaldo, Impregilo, Condotte d’Acqua e moltissime altre hanno spedito in tutte le regioni del pianeta (e continuano a farlo) tecnici e operai, a migliaia, per costruire grandi opere: dighe, porti, autostrade, centrali elettriche, metropolitane, piattaforme galleggianti, pipeline, raffinerie, viadotti… Si tratta di una forma d’emigrazione anàdroma, controcorrente, (resa più evidente dai flussi migratori attuali).
Che accade, infatti? Che mentre i più disperati della terra vengono in Italia e in Europa per fuggire da fame e guerre, noi andiamo a casa loro e stipuliamo contratti con i loro governi, spesso retti da persone odiose e poco raccomandabili. A una immigrazione stracciona, che muore nel canale di Sicilia e nelle acque dell’Egeo, o vive qui in condizioni spesso disumane, contrapponiamo dunque un tipo di emigrazione elitaria, che viaggia in aereo e non usa più valigie legate con lo spago, ma set di pelle pregiata.
Conclusione: su questo nostro pianeta ci si muove. È un fatto. E solo i ciechi, gli ottusi e coloro che non hanno un briciolo di fantasia possono pensare che il mondo finisca alla recinzione del proprio orticello.

I grandi cantieri di cui si parla:

Monaco di Baviera:
ricostruzione di un edificio
(12 piani) distrutto dalla guerra.

Tarbela (Pakistan).
Diga sull’Indo (Impregilo).

Bander Abbàs (Iran).
Porto commerciale
(Condotte d’Acqua).

Bander Busheer (Iran).
Centrali nucleari (Hochtif).

Oasi di Gialo (Libia).
Costruzione di un villaggio,
nei pressi di una stazione
estrattiva dell’Agip (Minotti).

Punto Fijo (Venezuela).
Costruzione di 2 ciminiere
(h 110m.)
in una raffineria ex Exxon
(Mariani Battista).

Guayaquìl (Ecuador).
Torres de la Mercèd.
Due edifici adiacenti (28 e 15 piani)
nel centro della città (Icmesa).

Pathos Edizioni – Ottobre 2023


Carlo Rizzi, esistenza irregolare, mestieri e attività apparentemente tra loro inconciliabili (calciatore e agente di commercio, redattore free-lance e direttore di cantieri all’estero, editor e funzionario immobiliare), accumula esperienze non ordinarie, che lo rendono un esempio tipico di autore non accademico, che rifugge dal seguire regole dettate da altri o dalla tradizione. Milano è la sua residenza abituale, ma compie excursus in varie parti del mondo, spesso le più pestifere e disagiate, per dare il suo modesto contributo alla costruzione di porti, dighe, ciminiere, edifici… E ce li racconta. Come narratore, ha pubblicato Getsemani, Solengo, Racconti del giorno e della notte (2009) presso ExCogita Editore. Elena e il suo killer, Un gioco perverso (2022) e A Ovest di Stalingrado 2023 con Brè Edizioni.
Con Pathos, nel 2023, è uscito un serial poliziesco dal titolo Come una città di frontiera.

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