Addio al metano d’Italia
24,00€
Il libro è dedicato a tutti coloro che desiderano approfondire e comprendere il tema degli idrocarburi naturali presenti nel territorio e nei mari italiani.
In questo campo è quasi inesistente una bibliografia che potrebbe aiutare i lettori nel rispondere a semplici quesiti: quali? quanti? dove? come? perché? quando? I giacimenti petroliferi del “Bel Paese” sono dei grandi sconosciuti, nonostante alcuni di essi siano stati o sono economicamente significativi a livello europeo.
La guerra Russia-Ucraina ha fatto deflagrare il paradosso energetico tutto italiano: siamo l’unico paese al mondo che in presenza di non trascurabili riserve e risorse nazionali di metano e petrolio, si rifiuta da decenni di sfruttarle o di cercarne di nuove in nome di una scelta ambientalista ideologica, rafforzata dal partito trasversale del “no” e dall’effetto, ormai strutturale, del NIMBY.
Queste scelte del passato, oltre ad averci messo alla mercé dei nostri fornitori di metano, non tengono conto di una visione energetica pragmatica basata sulla fruizione di un mix energetico comprendente energie rinnovabili in forte crescita e energie fossili in forte decrescita, fino al rag-giungimento nel 2050 della opzione zero emissioni di CO2 antropica come previsto da UE.
Tutti i segnali indicano che siamo alla disfatta finale ed irreversibile per la ricerca e la produzione di metano italiano, se non interverranno al più presto decisioni politiche diverse. In questo quadro così drammatico non resta che tentare di rispondere alla domanda: quale futuro per il metano d’Italia?
La Terra fornisce abbastanza risorse
per soddisfare i bisogni di ogni uomo,
ma non l’avidità di ogni uomo
Mahatma Gandhi
CeSMar, Centro di Geopolitica e Strategia Marittima, è un’entità di studi e ricerche che opera in convenzione con la Marina Militare.
“Il professore di geologia degli idrocarburi, anche autore di un libro dal titolo emblematico Addio al metano d’Italia conclude pertanto: «Il pantano burocratico di leggi e divieti del nostro Paese è come un gioco dell’oca, si è arrivati nell’ultima casella, ma si tirano i dadi e si ritorna alla casella numero 1».”
In allegato il link del Corriere Marittimo e l’articolo di Lucia Nappi che riguarda il mio intervento alla Conferenza di Napoli.
ANALISI: L’Italia ha detto addio al gas «ora ipocritamente vuole aumentare la produzione»
Pathos Edizioni – Novembre 2022
Ferdinando Cazzini, classe 1952, geologo di formazione.
Ha trascorso più di 37 anni con Eni Exploration & Production Division, già Agip SpA, iniziando come Geofisico Junior e raggiungendo la carica di Direttore Generale e Rappresentante Eni.
Ha lavorato in diversi paesi e realtà, guidando squadre multiculturali.
Attraverso la sua carriera versatile e internazionale, ha raggiunto una comprensione approfondita di tutte le fasi del business del petrolio e del gas internazionale.
Inoltre ha acquisito una conoscenza diretta di diversi bacini petroliferi primari nel mondo.
Dal 2010 è professore a contratto esterno di Geologia del Petrolio presso l’Università di Pavia.
Dal 2022 offre le sue esperienze come Consulente Energetico.