La stilografica no!
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“La stilografica no! Si scrive con pennino e calamaio!” era l’imperativo categorico nelle scuole elementari degli anni ’60.
“La doccia dopo il bagno no! Fa bene tenere il sale sulla pelle” “La religione non si discute, si studia!”.
Il giovane degli anni ’60 doveva districarsi tra divieti e imposizioni spesso paragonabili a dei veri e propri dogmi, cioè verità non dimostrate ma indiscutibili e incontestabili.
La famiglia italiana, in quegli anni, era molto attenta nel cercare di fornire ai propri figli tutti quei benesseri materiali che erano mancati ai genitori alla loro età, trascurando però, di fornire loro gli strumenti necessari per sviluppare una dote fondamentale per le persone che sarebbero diventate: lo spirito critico.
Questo è un diario, ironicamente severo, delle imposizioni e dei divieti che hanno accompagnato gli anni della mia adolescenza e giovinezza.
Un occhio particolare è poi rivolto all’influenza che questi “dogmi” hanno esercitato sulla mia lenta maturazione personale e affettiva di giovane e di uomo.
I dogmi
quanto più sono incomprensibili
tanto meno si discutono
(Roberto Gervaso)
Pathos Edizioni – Ottobre 2024
Massimo Peretti, Torino 1952, si è occupato per oltre quattro decenni, di marketing farmaceutico e divulgazione (pseudo) scientifica.
Con questa sua prima opera, ambientata per larga parte a Spotorno, centro balneare ligure, cerca di uscire dagli schemi consueti della narrazione, rivolgendo uno sguardo ironicamente severo ai divieti e ai dogmi di un tempo passato; tempo che ormai appare lontanissimo anche alla generazione che l’ha vissuto e assolutamente inconcepibile per i giovani d’oggi.