Lepanto, i piemontesi combattono

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La battaglia navale di Lepanto fu una grande vittoria dell’occidente cristiano contro l’oriente musulmano. Fu tuttavia una vittoria non sfruttata che non portò un risultato strategico. Dal punto di vista del piccolo Ducato di Savoia gli obiettivi della grande strategia mediterranea erano qualcosa di lontano che apparteneva ai veneziani, ai turchi, agli spagnoli e anche ai genovesi. C’era invece la necessità di affermare la propria esistenza in ambito marittimo, quale alleato affidabile e determinato. Affidabilità e determinazione rientravano nelle caratteristiche dei due grandi interpreti che la storia offrì al ducato in quegli anni: Emanuele Filiberto di Savoia e Andrea Provana di Leynì. La partecipazione, con la totalità delle proprie forze, alla campagna che portò a Lepanto, non fu semplicemente una scelta di opportunità politica, ma fu principalmente la testimonianza dell’impegno del Ducato di Savoia nel sostenere e propugnare il proprio modello di civiltà.

Pathos Edizioni – Ottobre 2021


Massimo Alfano, membro del CESMAR, Centro di Geopolitica e Strategia Marittima, presidente del Museo Civico Navale di Carmagnola e autore di numerosi saggi di storia di marina pubblicati con Ananke, Magenes e Pathos. Pittore navale appassionato dell’epoca del vapore, indaga e ritrae anche soggetti della Marina Sabauda e della Marina del Regno di Sardegna.

Giorgio Enrico Cavallo, storico e scrittore, laureato in lettere moderne è anche giornalista iscritto all’ordine. Ha al suo attivo un gran numero di pubblicazioni su giornali e riviste e ha pubblicato un’ampia serie di saggi molti dei quali orientati all’approfondimento della storia del Piemonte. Da anni insegna privatamente storia e letteratura.

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