Non chiamateci quote rosa

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Nonostante alcuni passi avanti rispetto al passato, le giornaliste continuano a scontrarsi con scogli che caratterizzano pressoché ogni salotto, programma o giornale: la mancanza di ruoli apicali (sono rarissimi i casi) e il paternalismo che le relega a spalla della controparte maschile.
Spesso nel giornalismo la professionalità femminile viene sminuita (e la retribuzione è inferiore). Non a caso la maggior parte delle telecronache sono maschili e, quando la partita finisce e arriva il momento del commento tecnico, in studio si vedono solo – o per lo più – uomini.
Esistono ovviamente delle eccezioni meritevoli, certo. Ma solo quando il caso non sarà più un’eccezione potremo smettere di discutere di maschilismo.
Basta parlare di “quote rose” che sono un punto di sconfitta, non di arrivo.

La disparità di genere all’interno delle redazioni – siano esse televisive, giornalistiche, o radiofoniche – è purtroppo un problema ancora di grande rilevanza.

Pathos Edizioni – Ottobre 2024


Valentina Cristiani, giornalista pubblicista bolognese, genovese di adozione, classe 1981. Ha due amori martellanti che formano un’unica colonna sonora: le parole e lo sport. Scrivere è parte del suo DNA fin dalla tenera età.
Ama fotografare con la penna le emozioni che colorano lo sport.
Lavora per la Federvela, è Responsabile di un portale calcistico, scrive articoli di giornale per quotidiani, ha lavorato come redattrice, conduttrice e opinionista in TV e in Radio.
Questa è la sua terza fatica letteraria, dopo Calciatori? No, grazie! e Goal a 4 zampe, presentati a La vita in diretta, La Domenica Sportiva, TG3, 7Gold, Sportitalia, Rai Radio1 e con interviste dedicate sui settimanali GENTE e VISTO.

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