Vincenzo Velasco, Il martire che disse no a Mussolini.

16,00

Un documento di notevole spessore e inedito, che presenta aspetti di novità rispetto ad opere similari. In primo luogo perché si tratta di una delle poche testimonianze provenienti dai lager riservati alla truppa, a fronte di una diaristica, proveniente perlopiù dal mondo degli ufficiali.
In secondo luogo perché è accompagnato da una cospicua ed espressiva corrispondenza con la famiglia e i conoscenti, che estrinseca gli animi delle parti nel corso di quei drammatici 18 mesi e da alcuni componimenti musicali fortemente antifascisti, redatti nei lager. Questi mettono in luce che il “NO” alle profferte di cooperare con i nazisti e lo stato fantoccio di Salò, non era stato dettato dalla stanchezza della guerra, ma dalla maturazione di una ragionata opposizione al fascismo, che hanno trovato negli ideali di uguaglianza, onore e di fedeltà, la strada per riaffermare il principio di libertà, pace e di giustizia.
Nel 1954, sarà insignito di due croci al merito per avere tenuto un comportamento lodevole in zona di guerra, sul suolo Greco e nel periodo di internamento e, con pochi altri, di una terza croce al merito di guerra – per non avere in alcun modo collaborato con il nemico nazi-fascista nel corso della prigionia – demandando ad essere uno dei primi “resistenti”; precedendo la resistenza Sabauda e del partigianato in Patria.
Morirà nel 1963 a causa della tubercolosi che aveva contratto nel periodo della prigionia.

Questo libro fa luce su un capitolo poco noto al grande pubblico e valutato in modo difforme dagli studiosi della storia della Seconda Guerra Mondiale: quello degli IMI (Internati Militari Italiani).
I soldati italiani che, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, furono catturati dai tedeschi e preferirono restare nei lager, piuttosto che porsi al servizio del nazismo.
Il diario che viene presentato riporta le vicende della vita militare e della prigionia nei lager nazisti di Vincenzo Velasco, giovane contadino della piana alta vercellese, mandato al fronte nel 1942 dal regime fascista in Grecia.

Pathos Edizioni – Ottobre 2024


Domenico Ferraro, nato da famiglia contadina, ha lavorato nel campo della formazione e del settore assicurativo per primarie aziende dei rispettivi settori.
Con il pensionamento è ritornato alle origini, dedicando il tempo residuo all’antica passione per gli studi storici.
Nel tempo, ha collaborato con riviste e giornali su articoli di attualità politica e storia locale.
Ha curato la pubblicazione dell’inchiesta Fondazione Famiglia Giulio Valleris e Fratelli e sorelleLa verità desunta dai bilanci.

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